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elzevira-4014
RobertoMontanari,
ci sono "errori di sbaglio" ed errori perchè sei proprio convinto che quello che scrivi sia giusto.
Il secondo è molto più grave.....
RobertoMontanari100309
Naufrago
elzevira, che vuoi: errare umanum est. Il fatto è che certi errori sono davvero spassosissimi..
A prescindere da tutto.
Ad esempio, successe in una riunione di agenti: ci fu uno scambio di presentazioni tra persone che non si conoscevano.
Uno di questi si chiamava "England"
Stringe la mano: "Pleased to meet you, England"
E l'altro, milanese: "Pleased to meet you too, Italy"
Questo banalissimo equivoco ci face morire dal ridere per un sacco di tempo.
Eh, che vuoi, la risata è uno stranissimo fenomeno...
elzevira-4014
RobertoMontanari,
se sei un professore dovresti capire la differenza (che esiste anche a livello giurisprundenziale, dove si distingue tra errore motivo ed errore ostativo).
Un conto è sbagliare perchè so cosa è giusto ma -nonostante tutta l'attenzione che ci metto- mi scappa il lapsus.
Un conto è sbagliare perchè sono convinta che quello che sto dicendo sia giusto (perchè magari ho messo poco impegno in fase di apprendimento).
Il primo è umanamente giustificabile (se mi ripeti la domanda un minuto dopo ti rispondo esattamente), il secondo già un pochino meno (se sono convinta che quello che sto dicendo sia giusto ripeterò l'errore fino a quando qualcuno non me lo farà notare).
RobertoMontanari100309
Naufrago
elzevira, non intendevo contestarti la precisazione, solo spostare l'attenzione su un aspetto diverso, per via che mi aveva colpito il fatto che @minimamoralia dicesse: "non so perchè, non riesco a riderci sopra".
Che ci può essere di irritante in un errore.. innoquo ?
elzevira-4014
RobertoMontanari,
anch'io non ci trovo molto da ridere.
Un conto è scrivere innoquo per far ridere l'interlocutore.
Un altro è scriverlo perché in seconda elementare non hai imparato l'esatta ortografia di alcune parole base e non ti passa neanche per la testa che magari stai sbagliando.
Se poi la persona "errante" in questione dovrebbe essere qualcuno che in futuro arrivasse ad occupare una posizione importante, il non-ridere diventa seria preoccupazione...
rbox68
RobertoMontanari, Ah!AhAh! Mi viene in mente una gran figura di ... fatta con una giapponese che, tra l'altro, parlava molto bene italiano ma io non me n'ero accorta.
Capodanno a casa di amici di un sacco d'anni fa, c'era questa coppia di giapponesi amici dei padroni di casa. Mi presento: "Piacere, R." e questa ragazza risponde: "Piacere, Akyo".
Chissà perchè ho capito "anch'io", allora le rispondo a rallentatore per farmi capire meglio: "no, no, io R." (come se lei non potesse chiamarsi eventualmente come me?). Il bello è che manco me ne sono accorta subito di questa figuraccia. Dopo, nel corso della serata, ho iniziato a realizzare qualcosa sentendoli parlare (benissimo) in italiano.
RobertoMontanari100309
Naufrago
rbox68, ma no, credo nessuna figuraccia; ci sono due cose che gli orientali apprezzano di noi italiani: la cultura (non ce ne rendiamo conto, ma per loro abbiamo la mente molto aperta) ed il senso dell'umorismo