Tommy31291
Denaro, idolo delle masse?
a) Fino a poco tempo fa, ero convinto che il (valore del ) denaro fosse una cosa tangibile, una certezza... (non so spiegarmi meglio);
e che l'economia fosse una scienza le cui leggi erano immutabili almeno quanto le leggi della fisica;
ma alcuni avvenimenti, recenti e non, mi hanno instillato un'idea che si sta gradualmente precisando in una diversa chiave di lettura degli avvenimenti mondiali (e nazionali): guerre, alleanze, rapporti di forza... tutto si sta illuminando di un luce nuova che potrei sintetizzare in questo modo:
b) il denaro è un idolo la cui forza (valore) sta nella fede delle masse (ciò non significa che sia meno potente);
e l'economia è più simile ad una psicologia di manipolazione che ad una scienza.
Cito tre fra i fatti che hanno rafforzato i miei dubbi.
La nascita dei bitcoin: i bitcoin sono astratti, immaginari, inconsistenti, eppure funzionano benissimo come moneta di scambio, tanto che alcune nazioni si sono decise a boicottarli (bitcointarli?), non per truffa, ma per concorrenza... (svelante?)
Le varie monete nazionali sono garantite degli Stati (su quali basi, l'oro? No, non più, e poi l'oro da cosa è garantito?), ma sono emesse dalle banche centrali che sono... private (come dire: comandiamo Noi, ma paga Pantalone).
La lunga trattativa economica della Grecia con l'Unione Europea.
Perché trattare? Se la Grecia ha imbrogliato sui conti, la soluzione è semplice: via la Grecia dall'Unione.
E se la Grecia fosse un paravento? Via il paravento, qualcun altro rimane esposto (l'Italia per esempio). E se anche il nuovo venuto fosse nudo?
Via l'Italia, la Spagna, la Francia... la Germania... e non sarebbe finita...
Solo così riesco a giustificare la lunga trattativa, e mi aspetto che la Grecia sia salvata da un... inspiegabile miracolo.
Qualcuno vuole aggiungere altri fatti alla lista?
Fatti che avvalorino l'ipotesi a) o la b) o una terza da definire?

188 commenti
ubietta15111
apprendista stregone
Secondo me invece l'economia è una scienza, i problemi sorgono perché si vuole piegare l'economia alla politica senza rispettarne i principi. Il valore del denaro non è più legato all'oro, in teoria è legato al valore di una derminata prestazione ecc.... Sostanzialmente la moneta in questo secolo è legata al petrolio, che guarda caso in tutto il mondo viene scambiato in dollari... I paesi che hanno provato o provano a venderlo in valute differenti fanno una brutta fine...
Anticoguardiano77492
Parafrasando wikipedia, bisogna disambiguare.
Col termine economia si può intendere tanto la disciplina che studia il funzionamento dei sistemi economici quanto un dato sistema economico (ad es.: economia italiana, del marocco, mondiale...).
L'economia descritta dal primo significato è una scienza, con qualche legge immutabile ed un sacco di teorie, utili per comprendere e prevedere il comportamento dell'economia descritta dal secondo significato.
Il denaro è una cosa tangibile: prova ad andare a far benzina senza e te ne accorgerai. È più difficile comprendere a cosa corrisponde e come varia il suo valore. Una volta c'era l'oro. Per ogni moneta emessa doveva esserci un corrispettivo in oro da qualche parte. Non a caso, sulle vecchie banconote c'era scritto "pagabile a vista al portatore": s'intendeva che, in teoria, entrando in una banca avresti potuto pretendere il cambio della banconota in oro.
Ora, l'oro non è più considerato un valore di scambio, perché il PIL mondiale è ora di circa 70.200 miliardi di dollari (fonte), mentre il valore di tutto l'oro estratto fino ad oggi è soli 10.534 miliardi di dollari (fonte). Quindi tutto l'oro estratto non basta a coprire l'economia e quindi, come garanzia, serve ben a poco.
Il modello economico più diffuso è però basato sulla capacità di produzione di beni, e non sulla capacità di immagazinare dell'oro, come avveniva nel medioevo. Quindi, il denaro ha un valore che dipende strettamente dalla capacità produttiva dei paesi che lo emettono, così come le garanzie sono date dalla capacità di mantenere (o meglio di aumentare) la propria produttività.
I motivi per cui le monete virtuali come i bitcoin sono temute da molti stati, o meglio dai loro economisti, sono essenzialmente due: per prima cosa, sono irrintracciabili, perché sfruttanto un meccanismo di portafogli virtuale legato ad un codice crittografico non nominale; in secondo luogo, sono basate su di un algoritmo che prevede esattamente quanti bitcoin saranno minati: 21.000.000 in 130 anni circa. Inoltre "la struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile per qualunque autorità, governativa o meno, di bloccare la rete, sequestrare bitcoin ai legittimi possessori o di svalutarla creando nuova moneta" (fonte).
Il discorso sulla grecia, poi, è abbastanza complesso: hanno ricevuto degli aiuti (sarebbe meglio chiamarli col loro nome: dei prestiti) con uno scopo ben preciso (ritornare produttivi) e quindi sarebbe giusto che si adoperassero a mantenere le promesse. Si potrebbe semplicemente estrometterli dalla comunità europea, perdendo l'investimento ma evitando di sobbarcarsi altri problemi, ma questo dimostrerebbe la debolezza europea verso i suoi stessi membri. Oppure risolvere la questione alla vecchia maniera. Però quella è una terra di confine, sia geograficamente che culturalmente e non è facile prevedere le conseguenze di un'azione di forza...
Il vero problema è l'economia mondiale: dato che la forza del denaro è calcolata sulla capacità di produzione, cosa succede quando il mercato è saturo?
Gianbo6809
Tommy, considera che la legge della determinazione del prezzo che hai citata è valida solo nelle seguenti condizioni: 1) perfetta comparabilità dei prodotti; 2) perfetta concorrenza tra i produttori; 3) perfetta razionalità (e disponibilità di informazioni) da parte del consumatore.
Nella realtà le tre condizioni non sussistono quasi mai. Nella pratica è più corretto dire che il prezzo marginale di un prodotto deve corrispondere all'utilità marginale che il cliente ha nel possederlo / usarlo. Questa definizione incorpora - nel concetto di utilità marginale - una serie di benefici anche immateriali, quali ad esempio l'effetto "status symbol", la persuasuone pubblicitaria, ecc.
Tommy31291
Gianbo, credo che introducendo nella discussione il concetto di "utilità marginale" tu abbia centrato il focus delle mie perplessità.
Purtroppo non ho ancora capito bene la portata del concetto (ci vuole tempo per sostituire le idee acquisite), ma penso che mi aprirà nuove prospettive, non so ancora se favorevoli alla ipotesi a) o alla b).
Vedo che tu hai più indulgenza per gli economisti che per i politici, la mia tendenza invece è opposta, supportata dall'impressione che l'economia abbia fagocitato la politica e dalla convinzione che l'economista (inteso come scienziato disinteressato) sia una specie rara, in via di estinzione.
GuidoPerassolo5048
impiegato
Se ci pensiamo bene i dollari sono accettati ovunque, e sono usati per il petrolio, caso strano, come dice ubietta chi cerca di cambiare fa una brutta fine, perché si spendono in america milioni di euro in armamenti fantascientifici ovviamente per mantenere lo status quo, perché ci sono guerre? perché generano profitti, in un mondo ipotetico alla star trek dove la tecnologia soddisfa i bisogni primari guerre e denari non avrebbero significato.
Tommy31291
GuidoPerassolo, scrivi:
"...dove la tecnologia soddisfa i bisogni primari guerre e denari non avrebbero significato."
Infatti, è proprio per questo che l'andamento economico registra un susseguirsi di bolle speculative e di crisi (temo sempre più frequenti), perché si fonda su bisogni indotti, per loro stessa natura instabili.
Caro amico @Tommy "il denaro è un idolo delle masse?"
Vorrei sfatare e mettere il denaro nella dimensione corretta.
Il denaro e' una invenzione utilissima , tornare al baratto sarebbe impossibile , pero' il problema e' quando si diventa schiavi del denaro e si vive solo per guadagnare denaro , trascurando tutto il resto.
"il denaro da la felicita' ?"
Assolutamente NO , pero' NON averlo crea un sacco di problemi e non potersi permettere i bisogni elementari sicuramente da l'infelicità'.
Il problema e' che oggi si valutano le persone in base al denaro che hanno o hanno fatto , indipendentemente dalla maniera con cui se lo sono fatto , onestamente o disonestamente.
Questo fatto di giudizio sociale rende di per se' importante il denaro , e molto meno importante la moralità.
caro @Tommy, però ci stai andando molto vicino , se tratti economia e società nello stesso argomento , il problema morale si pone.
Tommy31291
giovannibattistagalimberti, concordo.
E' solo questione di tempo, in seguito anche il problema moralità (in questa o altra discussione) dovrà essere affrontato.
Qui sto cercando di fare un po' di chiarezza, specialmente a me stesso, sul problema tecnico.
Gianbo6809
Tu scrivi:
il denaro è un idolo la cui forza (valore) sta nella fede delle masse (ciò non significa che sia meno potente);
e l'economia è più simile ad una psicologia di manipolazione che ad una scienza.
Il denaro è un'unità di scambio che si basa sulla fiducia verso l'emittente, che può essere privato (come nell'antichità o come in tempi recenti con l'esempio dei bitcoin o delle fiches dei Casinò) o pubblico (gli Stati). Senza fiducia (o come dici tu, "fede") il denaro non esisterebbe e verrebbe meno il 90% degli scambi di un'economia moderna.
L'economia è una scienza sociale, il che significa che - a differenza delle scienze matematiche o fisiche - deve fare i conti con una molteplicità di variabili endogene ed esogene che complicano spesso l'esattezza delle sue previsioni. Ciò non significa però che essa non sia in grado di descrivere in modo soddisfacente tutta una serie di fenomeni che sono alla base del comportamento economico degli individui.
La "psicologia di manipolazione" la praticano i politici, gli opinionisti e i giornalisti che - prendendo a prestito parziali evidenze e/o discutibili teorie economiche - vogliono convincere il prossimo della bontà di scelte che poi così buone (per il pubblico stesso) non sono. Del resto anche in ambito medico ci sono i casi Di Bella o Vannoni, ma non per questo si deve accusare la scienza medica, no?
Tommy31291
Gianbo, credo che ci sia una differenza fra l'economia e le altre scienze.
In economia la descrizione del comportamento, visto che parla di esseri consapevoli, finisce invariabilmente per influenzarlo.
In questo modo la descrizione diventa manipolazione, sia che gli operatori, gli economisti, lo facciano in buona fede (e temo siano pochi), sia che lo facciano volontariamente.
Sul resto concordo.
Gianbo6809
Tommy, hai ragione.
Però chi "manipola" non è solitamente l'economista, ma il politico-giornalista di turno che dall'economia estrapola solo ciò che gli interessa o - addirittura - spaccia per leggi economiche cose totalmente inventate. Un esempio per tutti? I parametri di Maastricht.
Tommy31291
ubietta, non ho capito se la moneta è legata ad una prestazione (quindi un servizio) o ad un prodotto, cioè il petrolio.
Se fosse il petrolio l'Italia non potrebbe battere moneta, perché non ne ha, non ti sembra?
ubietta15111
apprendista stregone
Tommy, in teoria ed anche in pratica, in certa misura il valore della moneta può essere correlato ad un bene immateriale (una prestazione, un servizio), in pratica poiché la gran parte della nostra vita ed economia reale si basa sul petrolio è ovvio che chi lo controlla controlla l'economia. Sempre non a caso ingenti variazioni del prezzo del greggio incidono sull valore delle valute. Di recente si ha avuto un brusco calo del prezzo del greggio. L'euro malgrado il massiccio Q.E. ha ridotto il suo trend di svalutazione (l'europa acquista petrolio in dollari se il prezzo scende, occorrono meno euro). Se gli americani non stampassero fiumi di dollari, la domanda di greggio porterebbe una rivalutazione del dollaro. (ce ne sono "meno" e quelli che ci sono valgono di più)