gnommywave6631
Game Sound Designer
Sono sempre più convinto che, più la tecnologia fa passi avanti, e più diventiamo ritardati.
DavideAriari12946
Emozio-nato
A me già la parola cellulare fa pensare alla cella...
Inizio da quelli che sono i pochi vantaggi.
Poter uscire di casa senza timore che arrivi la chiamata tanto attesa e non ci sia nessuno a riceverla o in grado di riferirti chi ti ha chiamato.
Poter avvertire di un ritardo o poter modificare l'appuntamento mentre sei fuori casa.
Nel caso delle cabine telefoniche, non aver "paura" che durante una telefonata che per te è importante e va per le lunghe arrivi qualcuno dall'aria impaziente a metterti fretta con lo sguardo.
Sapere che, volendo, puoi cercare aiuto in situazioni di emergenza.
Ciascuno di questi vantaggi si trae dietro già di suo alcuni svantaggi.
Si sono perse alcune dinamiche familiari comunque divertenti.
Il fatto che gli appuntamenti siano modificabili rende le persone inclini alla poca affidabilità a farsi ancora di più i propri comodi.
Si è perso il gusto di cercare con l'ansia nel cuore la cabina più imboscata dove fare la telefonata alla persona amata.
Si è persa parte del senso di avventura con cui si vivevano certe situazioni.
Ma i danni veri sono altri.
Soprattutto perché ormai il cellulare non viene usato semplicemente come telefono ma come via di accesso ad internet.
Ciò fa sì che in ogni istante della propria vita chi ha la possibilità di accedere ad internet mentre è fuori casa (la stragrande maggioranza delle persone; io ovviamente mi tiro fuori, cioè non ho per scelta questa possibilità e inoltre tengo quasi sempre staccato il cellulare se sono fuori casa e pure se sono in casa) sia perennemente connesso con un mondo virtuale che sta diventando sempre più reale.
Non sto nemmeno a elencare quelli che sono a mio avviso gli effetti negativi a livello psicologico e direi anche intellettivo di questo affidare ogni proprio passo a quanto troviamo su internet, consapevole che il peggio deve ancora venire e avverrà il giorno in cui si sarà per legge o anche solo per la legge del mercato costretti a usare il cellulare per effettuare i pagamenti.
A quel punto potremo veramente rimpiangere con ogni ragione i bei tempi passati...
Ciao :-)
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
Avendo vissuto le due epoche, dico che abbiamo solo vantaggi....mi chiedo quale sarebbe la risposta ad una domanda sul preferire un calesse o un automobile, un treno a carbone invece di uno superveloce, una cura al posto dello stregone di turno, la cultura invece dell'ignoranza dilagante di qualche epoca fa e potrei continuare chissà per quanto a citare tutti i benefici del progresso. Io resto convinto, senza ombra di dubbio, che viviamo nella miglior epoca possibile. Non va tutto bene, come non andava tutto bene nelle tante epoche passate che ci hanno portato fin qui, ma sicuramente stiamo meglio. Poi si può discutere sull'uso che del cellulare si fa, ma si apre un'altra discussione, ma della tecnologia in se, solo benefici.
elzevira-4014
comunque io il primo cellulare (un tacs ) l'ho avuto perchè i miei genitori avevano voluto comprarmelo, in modo da stare più tranquilli loro (ero maggiorenne da poco e iniziavo ad uscire la sera).
Era grosso come un telecomando, consumava un casino, telefonare costava un botto e aveva uno schermino a cristalli liquidi grosso quando un paio di monetine
selkie24881
Gente,facilissimo:si urlava da balcone a balcone: _'vengo da te dopo pranzo?'
_'come? Bevi i the con il manzo?'
_no, ci vediamo dopo mangiato!
_ah ok!
Oppure madre che diceva 'alle 19.00 so cena,se ci sei bene se no ti arrangi'
Ecco come si faceva senza cellulare
selkie24881
elzevira, si urlava per dare appuntamento,quando ancoraci so inxontrava e si stava insieme.
Abito in un paese,ovvio che tutti sqnno tutto di tutti,anche prima che lo sappia il diretto interessato. Un secolo cosi come ora
elzevira-4014
DavideAriari12946
Emozio-nato
Cipo65, appunto di questo secondo me si tratta, dell'uso che del cellulare si fa. In una società in cui quasi tutti usano il cellulare è inevitabile che anche chi non lo voglia usare o non intenda usarlo in modo spropositato sia colto dagli effetti negativi del modo in cui viene usato.
Ti faccio un esempio banale. Se io esco di casa e intendo spostare un appuntamento e l'altra persona non ha attaccato il cellulare (avrà pure il diritto di non essere perennemente in contatto col mondo) diventa "colpa" dell'altra persona se si presenta all'appuntamento e io non ci sono.
Quanto alle auto e alle carrozze, non nego che ferrovie e motori a scoppio abbiano offerto molte possibilità anche a livello di trasporto delle merci.
Ma direi che a livello di inquinamento atmosferico e acustico si stava meglio ai tempi delle carrozze.
Il punto non è la tecnologia in sé, di suo questa offre nuove possibilità, è l'uso che a livello sociale se ne fa, uso spropositato e direi in parte pilotato dall'alto per mere esigenze economiche.
Sul fatto che viviamo nella migliore epoca possibile, uhm, mi viene in mente il Candide di Voltaire...
Ciao :-)
elzevira-4014
Cipo65,
ok per tutta la fatica in meno che facciamo, ma non sono d'accordo riguardo al fatto che ci siano solo benefici. Tutte queste cose ci rendono anche più schiavi: immagina cosa accadrebbe se di colpo non si trovasse più benzina/gasolio o se qualcuno manomettesse le linee telefoniche (anche quelle senza fili). Sarebbe il caos.
Questa è una cosa che mi viene in mente, di risvolti negativi ce ne possono essere eccome, ogni medaglia ha il suo rovescio!
DavideAriari12946
Emozio-nato
elzevira, ahah, sempre la solita catastrofista, comunque su alcuni fra gli svariati effetti negativi dell'abuso del cellulare a cui ormai quasi tutti si sono autocondannati invito entrambi a leggere il bel commento risalente a 9 mesi fa di @pablos111.
Ciao :-)
elzevira-4014
DavideAriari,
non è questione di catastrofismo, una volta per mettere in difficoltà una fazione nemica le si tagliavano le vie di rifornimento e si avvelenavano i pozzi.
Il fatto di avere più aggeggi di cui servirsi significa automaticamente avere più aggeggi di cui preoccuparsi. Già i miei genitori, in un'epoca in cui non c'erano ancora cellulari & c. (era già tanto avere il telefono fisso in casa) ogni tanto erano portati ad affermare che "per stare bene bisognerebbe avere niente", proprio per sottolineare il fatto che l'avere qualcosa significa anche preoccuparsi della sua manutenzione, della sua difesa, della sua riparazione, ecc. ecc.
Ovviamente non possiamo vivere con niente, per cui non ci resta che prendere atto della cosa, tenendo ben presente che qualsiasi cosa che oggi allevia la nostra fatica domani potrebbe farci perdere tempo (e denaro) nonchè metterci in difficoltà se dovesse smettere di funzionare.
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
DavideAriari, Candide di Voltaire .... in effetti io penso spesso al "tutto è bene" a volte è difficile da accettare, a volte neanche lo si accetta, ma la vita scorre inevitabilmente avanti e le cose cambiano, l'oggi è sempre diverso da ieri e il domani chissà e così sarà per sempre....l'adattamento rimarrà comunque la carta vincente....la mia critica è sul solito dilemma <<si stava meglio ieri perchè....>> e, in un epoca come questa che viviamo, è ancora più sentito, ma è così, va accettata e per quanto possibile migliorata.....diciamo che voltarsi indietro lo trovo un gioco inutile, poco propositivo.
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
elzevira, e prima? Il caos non esisteva? Eppoi non mi fascerei la testa prima di subire la mazzata....se si rimanesse senza benzina o con un blackout vedrai che l'essere umano, in qualche maniera, riuscirà ad uscirne.... .... abbiamo infinite potenzialità secondo me...
elzevira-4014
Cipo65,
certo che riuscirà ad uscirne sul lungo periodo, non lo metto in dubbio.
ma nell'immediato si è in difficoltà.
Se la tua casa crolla sicuramente avrai (si spera...) la possibilità di ricostruirla, ma la cosa comporta un certo periodo di tempo certamente non breve: intanto stasera dove dormi ? come fai se sotto le macerie è rimasto qualcosa che ti serve (e sicuramente...qualcosa è rimasto) ?
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
elzevira, si hanno esempi recenti, visto il terremoto del centro Italia, ma sono sopravvissuti al dormire in macchina, nei container etc...ora però, pensa prima, malattie, carestie, orfani allo sbando....quindi in qualche maniera il progresso non è tutto male....
elzevira-4014
Cipo65,
una volta erano certamente più abituati a vivere con poco (perchè di fatto avevano ben poco...).
Ora la nostra quotidianità è molto più facile da minare, immagina cosa accadrebbe se un giorno alzandoti al mattino:
-il negozio presso cui ti rifornisci non esiste più
-il medico a cui ti rivolgevi non risponde più al telefono
-la strada che devi percorrere per raggiungere il lavoro o per altre necessità è interrotta
-dal rubinetto di casa tua non esce più acqua
...
basta poco a mandarci nel caos.
Così come il mio gatto che ha sempre vissuto in casa... un gatto da interno.
Se lo mettessi fuori probabilmente morirebbe, perchè vivendo sempre in casa ha ormai perso buona parte dell'istinto di sopravvivenza. Non si preoccuperebbe di procurarsi il cibo perchè è abituato a trovare sempre la ciotola piena.
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
elzevira, .... ok, poi se Giove decide di cambiare l'orbita pensa che caos....ma, sinceramente, tu la sera vai a dormire con il pensiero che la mattina potresti non trovare più il negozio del pane sotto casa? Tutto può succedere, ma anche no....io credo che qui si parli d'altro, tu preferisci vivere oggi in una società supertecnologica e pensa come sarà tra vent'anni o prima che come dice @selkie ci si parlava da un balcone all'altro? perchè è questo il dilemma, poi tutto può accadere, siamo qui di passaggio in fondo...
elzevira-4014
Cipo65,
no ovviamente che non me lo aspetto, sto solo facendo delle considerazioni.
Non mi piace l'ipertecnologia, molte delle cose che propone di fatto non mi servono... in realtà credo non servano neanche ad altre persone, ma molti le usano lo stesso per moda e conformismo.
Tornando all'esempio iniziale (cellulare) sin dalla sua comparsa le persone lo utilizzavano non tanto perchè ne avessero bisogno (a volte lo avevano, certo) ma perchè lo avevano.
Chi non si ricorda quanto faceva fygo parlare in pubblico al telefonino quando questi stavano iniziando a diffondersi ? si diceva ai propri amici "ehi ho il cellulare....chiamami! costa poco...." come se prima che non avevamo il cellulare gli amici non potessero parlarci.
Ora che ormai il cellulare è normale averlo è diventato fygo avere il modello all'ultimo grido, le applicazioni più aggiornate, per non parlare di whapp (tutti i miei amici sono mesi e mesi che mi rompono-amichevolmente-i maroni perchè io lo installi... ma a me non serve, mando un sms oppure compongo il numero di telefono...). Se di base tutti i cellulari telefonano (li hanno inventati per quello) perchè devo per forza avere sempre il modello appena uscito e superaccessoriato ? sono un privato, mica la Nasa.......
DavideAriari12946
Emozio-nato
elzevira, ma sì questa è un po' l'idea dei cinici di atarassia.
Il mio comunque era uno sfotto' perché ho notato che spesso focalizzi l'attenzione sulla questione del malfunzionamento o del sabotaggio, che per carità ci sta dentro, è un problema anche questo, ma io ritengo che i problemi siano altri e legati alla quotidinianità di come viene vissuto questo fenomeno, anzi questi fenomeni.
DavideAriari12946
Emozio-nato
Cipo65, voltarsi indietro nel senso di rimpiangere un'epoca che probabilmente non tornerà più indietro lo trovo poco propositivo anche io, anzi aggiungo che molti rimpianti sorgono dal fatto che man mano che andiamo avanti con gli anni tendiamo a idealizzare i bei tempi in cui eravamo giovani.
Però voltarsi indietro nel senso di fare dei paragoni e svolgere un'analisi volta a individuare ciò che non va nel modo in cui non da ora ma da secoli usiamo molte innovazioni non sarebbe per nulla inutile, di fatto è proprio l'assenza di questa analisi a far sì che continuiamo a rinnovare i nostri errori.
elzevira-4014
DavideAriari,
se si hanno tanti aggeggi la possibilità che almeno uno di questi abbia delle avarie è piuttosto alta. Vissuto di persona, non dico con cadenza quotidiana ma succede spesso (eventi di gravità variabile ovviamente, ma intanto accadono). Ormai ci sono abituata.
L'abuso che molti ne fanno è ormai evidente....
DavideAriari12946
Emozio-nato
elzevira, sì, ok, esiste questa possibilità, ma adesso non voglio tirarmi addosso la sfiga, sto facendo mente locale e pensando a quando un qualche aggeggio di cui faccio uso ha smesso di funzionare e mi viene in mente lo scaldabagno che ho dovuto far cambiare un paio di anni fa e lo scaldabagno penso che sia una fra le poche invenzioni che offre quasi solo vantaggi.
Poi se ti riferisci a malfunzionamenti del momento, a me personalmente non creano tutti questi problemi.
Che esista una certa dipendenza è vero, il malfunzionamento manda qualcuno nel panico ma alla fine secondo me è il problema minore, piuttosto il fatto che si tenda a trovare il modo per trasformare in obsoleto e quindi non funzionante ciò che nemmeno si è mai rotto questo sì è un problema...
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
DavideAriari, la storia purtroppo è utile solo per i libri e lo studio, ma non come esperienza.....sono secoli che l'essere umano commette sempre gli stessi errori e non solo in fatto di uso sbagliato della tecnologia...
Cipo6530036
Alla ricerca di un buon giudizio in cucina
elzevira, però per questo lascerei il libero arbitrio, ognuno fa ciò che crede della sua vita....io darei più la colpa all'individuo che al cellulare. Un pò come l'uso della macchina, se non sai guidare, non è detto che sia sbagliato il mezzo tecnologico che utilizzi.
DavideAriari12946
Emozio-nato
Cipo65, ma lo studio vero è concreto e quindi comporta applicazione alla vita: la storia verrà pure studiata ma in modo poco "filosofico".
E poi quanto viene studiata la storia davvero? Non sto parlando della storia studiata alle medie o alle superiori, con l'approccio che il più delle volte è quello del "devo sfangarla e prendere 6", o "7", o "8" a seconda delle ambizioni dello studente, approccio che nulla ha a che vedere con la cultura e con la riflessione applicata alle nostre vite di quanto studiamo.
All'evoluzione tecnologica non ha fatto seguito un'evoluzione sociale e politica, o meglio c'è stata ma ha avuto un impatto decisamente minore e questi sono i risultati.
E quando scrivi ad @elzevira che lasceresti il libero arbitrio scrivi una cosa che condividerei appieno se non fosse per il fatto che quando un mezzo tecnologico arriva ad avere un certo grado di diffusione si è quasi (quasi: ossia a meno di non diventare un senzatetto, di non suicidarsi o di non emigrare in lande dove la tecnologia ancora non ha così attecchito) costretti ad adeguarsi, dunque ad essere limitato è il libero arbitrio di quanti non vorrebbero adeguarsi e se non vogliono rimanere tagliati fuori da tutto devono adeguarsi.
Io il cellulare l'ho iniziato a usare quando le scuole hanno reso obbligatorio il numero di cellulare per fare domanda di supplenza: fino ad allora avevo resistito alle pressioni di amici e parenti a prenderlo.
Il conto corrente l'ho dovuto aprire quando le scuole l'hanno iniziato a richiedere (governo Monti) per pagare, non nominiamo nemmeno le difficoltà sociali in cui si incorre per perseguire una scelta contro tendenza.
Tu fai cenno alle auto. Non si tratta solo di chi sa o chi non sa guidare, ma di chi le usa a sproposito. Io l'auto non ce l'ho (grazie al cielo non ci sono ancora leggi che costringono a tenerla per lavorare) e vivo tranquillamente senza. Non dico che tutti siano nella mia situazione, a qualcuno mi rendo conto è necessaria (dipende anche da dove si vive), ma molte persone se si organizzassero diversamente potrebbero farne tranquillamente a meno, e, dopo la sfasamento iniziale, probabilmente vivrebbero pure meglio. Nessuno vuole privare queste persone del loro libero arbitrio, ma se permetti l'aria inquinata la respiro pure io, poi ancora le senti lamentarsi che non hanno soldi e che sono povere, e ci si sentono povere perché la nostra società ha creato una serie di bisogni indotti.
Fra questi bisogni quello che ha impatto ad oggi maggiore è proprio quello del cellulare, e gli effetti negativi che ha il cellulare sulla pische e sull'intelletto delle persone secondo me è lampante.
Sì che mi sono meravigliato quando nel tuo commento iniziale hai presentato il cambiamento in termini di progresso (parola che dà di suo una connotazione positiva al cambiamento) e hai distinto l'invenzione attribuendo ad essa soltanto vantaggi, dall'uso sociale che se ne fa.
Il post verteva non già sull'invenzione, ma proprio sull'uso che se ne fa, sull'impatto sociale che ha avuto.
Ma ovvio che la colpa non è del cellulare, il cellulare in sé è un'ottima invenzione.
Il punto è che fra la tendenza delle persone a scegliere sempre la comodità, la novità, lo status simbol, senza mai tener conto delle conseguenze a medio lungo termine delle proprie scelte, e la tendenza della nostra economia a favorire il consumismo, un'ottima invenzione finisce per creare sì alcuni vantaggi, ma, almeno questo è il mio punto di vista, più svantaggi che vantaggi.
Ciò è appunto quanto sta a mio avviso già accadendo e con gli anni a venire ancora di più accadrà col cellulare.
Ciao :-)
elzevira-4014
DavideAriari,
a grandi linee condivido tutto, il discorso si può allargare anche alla moneta elettronica sulla quale abbiamo già ampiamente dibattutto in un thread apposito.
Vero, la gente si lamenta della propria condizione economica e poi tiene in mano aggeggi da 300 euro (o forse più), quando un cellulare di base (che telefoni e basta, perchè a quello serve) si compra con 20 euro. O magari va a mangiare fuori ogni week end, o se proponi loro un lavoretto (anche saltuario) un po' pesante storcono il naso.
Sapete che molte domande per il famigerato reddito di cittadinanza sono state in seguito ritirate dagli stessi richiedenti perchè tra i requisiti richiesti c'è quello di rendersi immediatamente disponibili per un eventuale lavoro (compresi lavori socialmente utili)? Se sei davvero in difficoltà accetti, altro che storcere il naso.
elzevira-4014
Cipo65,
e infatti io che cosa ho detto.... sono le persone che ne fanno cattivo uso.
DavideAriari12946
Emozio-nato
elzevira, 300?, mi sa che alcuni costano pure il doppio, poi fra i più giovani è diventato fondamentale avere quello all'ultimo grido per non sentirsi "sfigati", devi vedere come si illuminano gli occhi a un teenager quando ti mostra il cellulare nuovo, no perché per dire se hai il cellulare nuovo non è che il tipo che ti piace si mette con te, i suoi messaggi sempre quelli sono, se ti da il due picche due di picche rimane anche sul cellulare nuovo .
Il punto secondo me è che siamo così abituati a ragionare in un certo modo, secondo quanto ci invitano a fare coloro che si occupano di marketing (i quali un po' di psicologia l'hanno studiata e sanno come muoversi), che non ci accorgiamo più neanche delle evidenze: altro che libero arbitrio, libero arbitrio è lì dove io posso ragionare con la mia testa e decidere di conseguenza, non già seguendo impulsi che vengono pilotati da esperti del settore...
Non mi parlare poi del reddito di cittadinanza, che conosco persone che già si sono organizzate i loro truschini per spenderlo a modo "proprio" e sono pure incavolate perché pretendevano di ricevere più soldi dei a mio avviso non pochi che ricevono senza fare ad ora un emerito tubo: non solo mangiano a sbafo ma si lamentano perfino! del governo e dello Stato, fra l'altro hanno il "coraggio" di farlo con me che lavoro e guadagno magari meno di quanto loro prendono senza fare nulla...
Poi sì, hai ragione tu quando scrivi che certe persone non si accontentano, io per anni ho distribuito i giornali la mattina molto presto agli abbonati de La stampa, tutti a dirmi che era un lavoro di m, che poi fra l'altro non era neppure così di m secondo me, che io avendo studiato avrei dovuto cercare qualcosa di meglio: ecco il punto è che secondo me succede che si va a scuola e si frequenta l'Università e ci si illude per questo di essere diventati dei mezzi Einstein, quando invece spesso non si è acquisita nemmeno la capacità di pensare con la propria zucca e di rielaborare le informazioni inserendole nella propria vita, che dovrebbe essere il minimo per chi ha passato anni sui libri.
Ovvio che per dire se sono andato a scuola per 30 anni non avrò neppure più la capacità di fare il muratore (infatti io non ne sarei capace), il mio fisico non reggerà, ovvio che avrò anche acquisito sicurezze in un campo ma insicurezze in altri (un po' come il tuo gatto domestico), ma almeno l'intelligenza e l'umiltà di sapersi rendere conto di essere ricchi invece che poveri ci vorrebbe.
Uno che non abbia acquisito nemmeno questa capacità, per come la vedo io, è andato a scuola per nulla, avrà acquisito pseudo-competenze (parola oggi tanto in voga) a discapito della capacità di giostrarsi in situazioni pratiche, ma non avrà acquisito nemmeno il concetto di cultura e si sarà insuperbito per nulla... Del resto a scuola purtroppo non viene valorizzata la cultura, solo una serie di nozioni che se sai e ripeti più o meno come un pappagallo ti fanno ottenere buoni voti, e, visto che essere degli ottimi pappagalli non è poi così impossibile per esseri dotati di intelligenza quali siamo mediamente noi umani, ecco che c'è chi si sente un genio pur essendo diventato negli anni, a causa di un atteggiamento passivo in merito a quanto studiato a scuola, una capra per giunta altezzosa e schizzinosa...
Adesso ti saluto che esco a fare la spesa e poi mi faccio una bella passeggiata.
Ciao @elzevira e buon sabato!!! :-)
elzevira-4014
DavideAriari,
eh eh eh... d'accordo
sui teen ager apro un thread a parte, ispirato solo a quanto ho visto ieri sera ad una festa (sapevo che andando lì avrei visto esattamente quello.... ma erano cinque minuti di macchina, sono andata lo stesso a fare un giro).
Purtroppo la scuola fornisce nozioni e conoscenze, ma non il sale in zucca.
Ovvio che per intraprendere certe professioni è necessario un percorso di laurea, ma molti credo che la laurea (così come anche il diploma) sia un punto di arrivo, quando invece si è appena arrivati al punto di partenza: lo studio non finisce quando sei arrivato alla fine di un librone, è da lì in poi che inizia la fatica (non che imparare quel librone sia stata una passeggiata, intendiamoci).
Un po' come la famigerata cintura nera delle arti marziali, è da lì in poi che si inizia il vero studio
Forse ai giovanissimi odierni (...ed ora mi sento vecchia ) farebbe bene avere alle spalle dei genitori che non li assecondano sempre coprendo ogni loro capriccio, ogni tanto un bel calcio nel sedere seguito da un "vedi di iniziare a muovere ilqulo" non farebbe male. Ma è difficile, mentre sicuramente assecondare è più facile.
Quando saranno loro (i genitori) ad aver bisogno dei propri figli (perchè si invecchia...e ad un certo punto il ruolo aiutante/aiutato si inverte) chissà se questi ultimi saranno in grado di pensarci....
DavideAriari12946
Emozio-nato
elzevira, a dare loro un bel calcio nel sedere probabilmente i figli ci penseranno, xD :)))
Sì, sottoscrivo che lo studio deve continuare anche dopo.
Io però penso che la questione sia proprio legata molto a come è organizzata e pensata la scuola, che è protesa, più che non a sviluppare le potenzialità della persona, a inquadrarla in certi schemi. Tutto secondo me nasce da lì. A quel punto per come è strutturata (con quella sorta di abominio che è la classe) il voto diventa necessario e da lì si acquisisce una tendenza a puntare sul voto e sul risultato più che sulla cultura e a insegnare il rispetto per le regole e per l'autorità, rispetto che sia chiaro ci deve essere ma per come viene imposto non aiuta a sviluppare il proprio senso critico.
Il risultato è che si sfornano cittadini che da una parte non hanno interiorizzato il concetto di rispetto, dunque come cittadini lasciano molto a desiderare; da un'altra parte si sono così abituati a obbedire passivamente e a uniformarsi ai giudizi altrui (se ho preso 8 sono bravo e nota che il più delle volte prendere quell'8 significa ripetere la lezioncina come il prof se la vuole sentir dire, quindi quell'8 non può essere indicativo della cultura dell'alunno) che sono pronti a diventare dei perfetti consumatori...; da un'altra parte ancora, pur avendo passato anni e anni sui libri, non solo non hanno acquisito nemmeno un po' di cultura, ma non hanno nemmeno una vaga idea di che cosa sia la cultura.
Non so nemmeno quanto la cosa dipenda dai genitori in quanto genitori, piuttosto dipende dai genitori in quanto cittadini. E' proprio la società secondo me a funzionare al contrario, solo che siamo così abituati a certe storture che non ce ne accorgiamo manco più.