DiegoDal90840
appassionato di informatica
Secondo voi esiste ancora la libertà?
Alcuni mesi fa ho trovato, per caso, un sito di petizioni online chiamato "Avaaz!". Mi é piaciuto subito e ho votato tutte le petizioni interessanti.
Proprio stamattina mi é arrivata un e-mail in cui si diceva che maggiori membri di Avaaz! sono stati minacciati di morte per il loro operato. Uno addirittura é stato fermato a Il Cairo per il motivo che stava andando a cercare di evitare la pena capitale a circa 500 persone.
Secondo voi c'é ancora libertà?

6 commenti
BettyDraper13949
Supplente
lordmax40406
T&P; DBA, Tech coach per scrittori, game designer
Definisci libertà prima
La libertà come probabilmente la vorresti intendere tu non esiste e non è mai esistiti... e non ha neppure senso che esista.
Perché mai uno stato sovrano dovrebbe permette a non si sa chi di entrare nel suo territorio e manifestare per una azione destabilizzante?
Pensi che l'america lo permetta?
Pensi che l'italia lo permetta?
Pensi che tu lo permetteresti in casa tua?
AlbertoTee4874
Sommelier di Marijuana e Caffè
Ti rispondo citando la frase di un film di 15 anni fa:
"Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto.
Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente."
MajinVegeta44222
Otaku a tempo pieno
Giovanni28666
Aziendalista
È un discorso di una complessità estrema e al quale non è facile dare una risposta (soprattutto, una risposta che accontenti tutti). Intanto farei una bella distinzione tra situazione e situazione, paese e paese. In Italia e nel mondo occidentale a mio avviso libertà ce ne sono tante, non ci saranno mai abbastanza libertà tante quante sono le idee e/o interpretazioni di libertà che possono darne gli uomini. Quello che difetta è la consapevolezza e il buon senso per fare si che: le leggi e i principi giusti siano rispettati e applicati, le pretese individuali (talvolta assurde) non sfocino in una progressiva destabilizzazione di un ordine costituito. In altri paesi le libertà mancano, mancano le leggi, mancano i principi della democrazia. In questi contesti possono anche trovare spazio movimenti di rottura estremi, non giustificabili in altri. Occorrerebbe, poi, avere una visione quanto meno onesta di quale debba essere la giusta contrapposizione tra libertà individuali e libertà collettive, tra pretese individuali e esigenze collettive laddove le prime debbono necessariamente essere compresse e/o limitate in ragione delle seconde. Questo se si vuole rispettare il principio della comunità e la conseguente necessità di mitigare le azioni individuali in ragione del mantenimento del principio di collettività. Ma racchiudere tutti questi discorsi in un unico calderone a me pare sia strumentale per creare confusione e, per questa via, alimentare pulsioni distruttive e, dall'altra parte, giustificare una stretta ai principi di libertà individuale e collettiva.
AlbertoTee4874
Sommelier di Marijuana e Caffè
Poi credo che la tua domanda sia ristretta ad un certo tipo di "libertà". Stavo pensando a quello che vivono i migranti africani per raggiungere Lampedusa: secondo te quelle sono persone libere? Non so se hai mai sentito parlare di Samia Yusuf Omar, un'atleta Somala che ha partecipato alle Olimpiadi di Pechino 2008 ed è morta 2 anni fa su una carretta del mare con la speranza, una volta arrivata a Lampedusa, di raggiungere gli UK e trovare un allenatore che la preparasse alle successive Olimpiadi. Oppure pensa ai paesi come la Cina dove anche il web è "imbavagliato".