
Anonimo
Ho un problema con mio figlio di 15 anni che non è riuscito a conciliare sport e studio facendosi bocciare in prima liceo. Come si fa a farli studiare?
Sport e cultura nn sono più due cose che non si possono incontrare, un atleta non deve per forza esseRe ignorante e senza titoli di studio ma come farlo capire a un 15enne?

13 commenti
birillone155771
Se è stato bocciato significa che probabilmemte ha preferito lo sport allo studio per cui possiamo affermare con una buona percentuale di certezza che sia un'attività che gli piace.
Quale è il miglior "stimolante" per spingere ad eseguire una determinata attività/azione se non rivolgersi proprio verso ciò che piace?
Di solito si fanno i regalini e le promesse del tipo : " se prendi 8 al compito in classe ti regalo la bicicletta " o cose simili ( in questo caso non sto discutendo sul metodo educativo assolutamente dato che non lo riterrei particolarmente corretto e proficuo per entrambe le parti in causa ).
In questo specifico caso però la tecnica può essere la medesima ma applicata a livello superiore facendo il classico esempio delle scuole americane che certamente avrà visto in Tv in cui gli atleti possono partecipare alla partita solo se hanno una media durante il corso degli studi.
Seguendo quindi questo esempio e non imponendolo dittatorialmente la ritengo una valida mossa per far comprendere ed acquisire all'ometto ( a quell'età non possono essere più considerati bambini ) responsabilità e fargli comprendere il valore delle cose e come conquistarle ed anche perderla ( ahimè anche le esperienze negative sono da fare ).
A questo punto non resta altro che capire se lo sport che pratica è qualcosa che volete assolutamente anche voi poichè, nella bocciatura del ragazzo vi è inevitabilmenet anche una responsabilità dei genitori considerando che non si viene bocciato da un giorno all'altro ma vi sono mesi di tempo in cui si vede e prevede come sta andando il percorso di studi del proprio filglio.
P.s. probabilmente ti è scappata un n in più ne digitare lo sport canotaggio tra gli interessi, per modificarlo è sufficiente che clcichi in alto a destra sulla rotellina e provvedi alla modifica del medesimo per scriverlo correttamente e poter far trovare la tua discussione a tutti coloro che cercheranno canottaggio o notificare la tua discussione a tutti coloro che lo hanno inserito tra i loro interessi.
a_motta449
Consulente informatico, counselor professionista
Lo studiare non è un "bisogno" bensì un "valore" ed i valori non possono essere nè imposti nè insegnati ma si possono solo testimoniare.
Testimoniare vuol dire esplicitare gli effetti positivi che quel valore ha avuto / ha su di me per la mia vita.
Imponendo il rispetto di valori quando questi non sono condivisi porta solo ad allontanamento nella relazione e a ribellione a quel valore che invece per me sarebbe molto importante fosse condiviso anche da mio figlio.
Andrea_17457
area manager
Ciao anonimo, faccio sport da quando sono bambino e l'ho sempre fatto anche a livello agonistico fino alla laurea, ho sempre avuto un rendimento molto alto a scuola sebbene gli allenamenti fossero quotidiani e in determinati periodi molto intensi, più ore al giorno, ogni giorno. Secondo me sport e studio sono attività complementari e assolutamente non alternative, il problema che intravedo, comune a molti giovani, è più legato a una fase di crescita di tuo figlio piuttosto che alla pratica sportiva. È successo a molti, anche a me per un periodo, di attraversare un periodo no, un periodo in cui si è svogliati in tutto, in cui si pensa che lo studio è inutile e ci sono cose più interssanti da fare anche se in realtà non si fa nulla. In genere ci si rende conto da soli di questi errori ma l'aiuto dei genitori è fondamentale, non fare l'errore di privarlo della sua passione per lo sport perché otterresti l'opposto dei tuoi desideri, cerca piuttosto di parlare con tuo figlio, stagli vicino e mettiti a sua disposizione per aiutarlo a passare questo momento, siediti con lui e aiutalo a apprendere una metodologia di studio, a interessarti di quello che fa a scuola e soprattutto tieni sempre presente che a 15 anni ogni ragazzo si trasforma da bambino a uomo e come tale deve iniziare a assumersi le responsabilità delle sue azioni, sia nello studio che nello sport e nelle relazioni con gli altri. Io ho attraversato questa crisi a 20 anni, non smetterò mai di ringraziare i miei genitori per l'aiuto che mi hanno dato in un anno difficile che sono riuscito a mettermi alle spalle anche grazie allo sport che è sempre una palestra, perdona il gioco di parole, per la vita. Spero di esserti stato utile, in bocca al lupo
Andrea_17457
area manager
sabrinamartelossi1. succede anche a un dodicenne che con il pensiero ti mandi a quel paese, parlo di me e di mio figlio, hai ragione ci vuole tenacia e self control ma ne vale comunque la pena, almeno di provarci. Poi capita di perdere la pazienza ma anche di ricevere ringraziamenti, detti sottovoce o scritti nel diario che mi portano a pensare che non solo ne è valsa veramente la pena ma anche che sia fondamentale per mantenere un buon rapporto tra genitori e figli e evitare che un giorno possano incolpare noi di non essere stati seguiti abbastanza e abbandonati al loro destino
Anch'io mandavoi miei a quel paese per questo non me la prendo poi molto. Penso che alla fine non si hanno altre alternative che star loro accanto Io sto sempre con la paura che si perda ,che perda la passione per lo sport e non combini nulla con lo studio. Allora mi arrabbio e mi sconsolo quando non arriva ad avere la sufficienza, ma nn posso non emozionarmi quando fa assieme ai suoi compagni una bella gara! Ci si sente sempre inadeguati
BettyDraper13939
Supplente

Anonimo
In effetti la scuola nn è organizzata per gestire studenti atleti e i ragazzi si trovano ad affrontare le sollecitazioni dalle società sportive e dalle scuole, noi genitori ci troviamo in mezzo. Negare ai ragazzi una cariera sportiva soprattutto se hanno talento non mi sembra praticabile come non è praticabile negare loro di avere un percorso scolastico soddisfacente, mettici poi che si ha a che fare con adolescenti... ora ci organizziamo per l'estate solo allenamento e gare ,qualche lettura amici solo la domenica servirà?
AlbertoTee4874
Sommelier di Marijuana e Caffè
Dovresti cercare di capire cosa interessa a tuo figlio; del tipo se la sua aspirazione è quella di diventare un atleta e di dedicarsi allo sport al fine di diventare il nuovo Maradona forse è bene che tu gli apra un po' gli occhi, magari fagli vedere qualche intervista di Totti e chiedigli se secondo lui quella è una persona che ha studiato e se in un domani vorrebbe esprimersi come fa lui. O magari fagli vedere il comportamento di Balotelli e chiedigli (anche se ha la/le Ferrari) se gli è simpatico il modo in cui si comporta. Forse aspira a diventare come loro questo non lo so: dovresti cercare di capirlo tu...
Per me, ad esempio, sin da bambino, lo studio è stata la cosa primaria, più importante anche di giocare e di fare sport: prima di giocare o di andare in palestra dovevo aver fatto i compiti, se non tutti quelli che avevo segnato sul diario almeno quelli per domani.
E se domani c'era verifica saltavo di giocare e di andare in palestra per stare a casa a studiare.
Mi dava gratificazione e mi veniva semplice, forse il connubio tra queste due cose ha avuto per me un effetto importante, unito alla falsa idea che fossimo in un paese meritocratico come effettivamente era la Scuola 22 anni fa quando finivo la prima elementare: se tornavo a casa con una nota o un brutto voto avevo il terrore di farlo firmare ai genitori perché mi sarei preso un vagone di parole e castighi. Oggi credo che sarebbe il docente ad avere paura di trovarsi i genitori il giorno dopo dopo aver messo una nota o un brutto voto: la scuola ha perso il suo ruolo di istituzione ed è diventata a mio parere un "parcheggio". Purtroppo le cose sono cambiate da quando ero bambino e del tipo 15 anni fa gli indirizzi erano meno ampi. Ad esempio adesso so che esiste un indirizzo del liceo scientifico sportivo in cui ci sono più ore di sport a scapito di ore di lezione, pensa a questa possibilità, magari parlane con tuo figlio e senti che cosa gli piacerebbe fare. Non imporre niente perché le cose imposte le si fanno controvoglia e poi se uno non ha voglia di studiare è inutile sbattere la testa al muro: rischi solo di romperla. E poi non è un dramma se si perde un anno: l'ho perso anch'io a causa di un incidente invalidante a cui seguito non sono più riuscito a studiare come prima; ho dovuto abbandonare il liceo in un primo momenoto e l'università in un secondo: la Vita impone delle scelte che a volte non dipendono dalla nostra diretta volontà.
Oixina21794
Astronauta/Giardiniera
Bellissimo intervento @a_motta, grazie :-)!